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Ricette per vivere bene: Semifreddo all’Avocado

Non poteva mancare un dessert nella proposta di piatti bilanciati della nutrizionista Mirella del Rocino, ospite della giornalista Loretta Gregori nella rubrica Ricette per vivere bene.

Ingredienti

Pochi e semplici ingredienti:

4 clementine

1 avocado

2 albumi d’uovo

50g cioccolato fondente

4 cucchiai di zucchero di canna

1/2 bacca di vaniglia.

In questo semifreddo la componente grassa è offerta da un vegetale, l’avocado, ed è quindi adatta a chi segue un’alimentazione senza latticini.

Ed ecco qualche consiglio sul metodo di Mirella del Rocino:
• Bisogna scegliere con cura cosa mangiare, consapevoli del fatto che questa è una operazione che può richiedere – almeno all’inizio – del tempo;
• bisogna sapere come combinare i cibi tra loro e per fare questo bisogna anche conoscerli.
• bisogna anche sapere come cuocere gli alimenti. Infatti, a seconda del tipo di cottura può cambiare completamente.

Segui tutti i passaggi cliccando il link Semifreddo all’Avocado

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Ricette per vivere bene: Patè di funghi, noci e cannellini

MirellaDelROcino

Come rendere un piatto equilibrato. Ce lo spiega nella puntata Ricette per vivere bene Mirella del Rocino, nutrizionista, intervistata dalla giornalista Loretta Gregori.

Ingredienti

500g di funghi misti a piacere
10-15g di funghi porcini secchi
1 cipolla
1 rametto di rosmarino
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
225 g di fagioli

Per conoscere il procedimento e soprattutto per sapere come rendere i tuoi pasti equilibrati segui la puntata cliccando su:

Patè di funghi, nocie e cannellini 

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Ricette per vivere bene: Gnocchi molecolari di sedano rapa

trasmissione_Telecolor3

Eccomi a raccontare una nuova ricetta alla trasmissione di Telecolor ” Ricette per Vivere bene”, condotta dalla giornalista Loretta Gregori, registrata nella splendida location Corte Biffi a San Rocco al Porto (Lodi).

Ingredienti

Ecco gli ingredienti:
1oo gr di purea di sedano rapa ottenuta bollendolo e frullandolo
15 gr di fecola
15 gr di farina di riso
40 gr di ricotta
sale

Ecco il link per vedere la puntata:

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Acquafaba o Acqua Faba

AcquaFaba

Chi conosce la cucina vegana avrà sicuramente già sentito parlare dell’aquafaba (o aqua faba), un ingrediente prezioso che aiuta chi non consuma proteine animali a fare a meno delle uova per alcune ricette.

Che cos’è l’acquafaba?

L’acquafaba è di fatto l’acqua di cottura dei legumi, soprattutto ceci, montata a neve e utilizzata per molte preparazioni.

Come utilizzare l’acquafaba in cucina

l’aquafaba è impiegata soprattutto nella creazione di dessert, ma sbaglia chi pensa che il suo ruolo sia relegato solo alla patisserie.

Con questo ingrediente è infatti possibile realizzare ottime creme salate e completamente vegetali, come la buonissima e leggerissima maionese vegana.

Non solo, perché possiamo usare l’aquafaba anche per le nostre torte salate e per tutte le ricette che prevedono di incorporare le chiare d’uovo.

In maniera molto elementare noi possiamo sostituire questo ingrediente con la nostra acqua di legumi montata in maniera finissima.

Come si fa l’acquafaba

Oltre al liquido dei ceci (va benissimo anche l’acqua di ammollo che troviamo nelle scatolette, soluzione che ci evita di perdere tempo a cuocere i legumi e a filtrarli) ottimo anche quello di fagioli bianchi, molto usato in America per le salse salad dressing, quelle che danno sapore e colore anche alla più light delle insalate.

Mirella

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La Feta
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La Feta

feta

La feta è un formaggio che rappresenta la specialità greca che unisce benessere e gusto.

In primo luogo va evidenziato che vanta importanti  proprietà benefiche.

Proprietà benefiche della Feta 

Grazie alla sua stessa natura e composizione, è ricca di fermenti lattici vivi.

Viene infatti preparata con il latte di pecora e di capra. Inoltre il latte di capra è caratterizzato da una maggior digeribilità, per cui in genere è particolarmente consigliato a chi soffre di intolleranza al lattosio. Presenta anche, pur essendo più calorico del latte vaccino, una tipologia di grassi migliori, perché di dimensioni minori e quindi più facilmente digeribili.

Feta: formaggio senza conservanti

La feta, oltre al plus di utilizzare latte di capra e pecora, ha un altro punto di forza molto importante: non viene trattata con conservanti. Essendo un formaggio in salamoia,  è il mix di acqua e sale a inibire lo sviluppo di microorganismi e muffe.

Utilizzo della Feta in cucina

La feta è molto versatile in cucina. Il suo gusto salato la rende adatta ad insaporire vari alimenti, dalle carni bianche, alle verdure, alla frutta, senza aggiungere sale. Può rappresentare il ripieno – insieme ad altri ingredienti – delle verdure al forno (anche cotta infatti risulta molto gustosa). Fondamentale però dosare bene la quantità di sale; la feta è infatti un formaggio ricco e sapido (contiene parecchio sodio e per questo sconsigliato nelle diete iposodiche), quindi meglio non esagerare. Il risultato sarà naturalmente saporito.

Nella sezione ricette del mio blog troverai un piatto gustosissimo a base di feta, collegati cliccando qui “Pie di spinaci e feta con pasta Fillo“.

Mirella

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La curcuma in cucina

curcumaBlog

Consumare cibo arricchito con la curcuma è un ottimo modo per promuovere la salute.

I principali elementi curativi della curcuma sono i curcuminoidi, pigmenti fenolici dalle importanti e documentate proprietà curative.

I loro benefici sul benessere dell’organismo sono i seguenti: antinfiammatori, antiossidanti, antitumorali.

Quando viene cucinata, sviluppa una lieve fragranza che ricorda in qualche modo lo zenzero e l’arancio, con un sapore leggermente pepato.  La curcuma lo stato naturale è piuttosto ruvida e aggressiva, ed è per questo che la sottopongono sempre a cottura. L’aspetto infatti si ammorbidisce di sapore quando viene cucinata. È sufficiente scaldare poco olio in una padella e aggiungervi la curcuma a pioggia rimestando continuamente perché non bruci; in pochi secondi ne percepirete il profumo deliziosamente aromatico e capirete anche perché gli indiani ne sono così appassionata se non sentite sprigionare il profumo, significa che la spezia non è più fresca.

Alcuni suggerimenti per usare più spesso la curcuma in cucina

  • Fate scaldare dell’olio in una padella e aggiungete la curcuma, quindi aggiungete delle verdure e fatele saltare
  • Provate a fare la stessa cosa scaldando curcuma e acqua e aggiungere delle mele a fettine
  • Aggiungete della curcuma alla ricette classiche di carne, pollame e pesce saltati in padella o appena scottati

Quanta curcuma bisogna utilizzare?

Mediamente un cucchiaino di curcuma  al giorno ripartito su tre pasti.

Per ottenere risultati duraturi bisogna con costanza aggiungere spezie per insaporire i nostri piatti (meno sale e più salute!!!!!).

Utilizzo della curcuma fresca in radice

Questa spezia può essere utilizzata anche fresca, per insaporire i piatti sfruttando al meglio tutte le sue proprietà benefiche, come minerali e vitamine.

La radice fresca di curcuma contiene inalterati principi attivi in quantità maggiore rispetto alla polvere.

Quando utilizzare la radice di curcuma

È perciò possibile utilizzarla in sostituzione della polvere qualora si volesse mantenere un sapore più forte e risultati più accentuati.

La radice di curcuma può essere utilizzata proprio come quella di zenzero, quindi per esempio grattugiata sulle verdure o sull’insalata.

Come utilizzare la radice di curcuma

Per usarla bisogna innanzitutto lavarla bene e asciugarla.

Dopo di che, bisogna togliergli la parte più dura della scorza, con l’aiuto di un coltello o di un pelapatate. Grattugiare poi la radice direttamente sul piatto o tagliarne piccole e sottili fettine con un coltello. Si consiglia di aggiungere anche dell’olio e del pepe nero, che si sposano alla perfezione con questa gustosa radice.

Se decidete di utilizzarla sulle verdure cotte, è meglio aggiungerla proprio alla fine.

La curcuma si può utilizzare anche nelle ricette dolci per ampliare il suo utilizzo e cercare di raggiungere il consumo del cucchiaino al giorno.

Di seguito una ricetta vegan e senza glutine del mio blog  che piacerà a tutti:

Crema pasticcera senza uova alla curcuma

Mirella

Altre ricette del blog in cui si utilizza la curcuma:

Brodo giallo

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Marinate di terra e di mare

marinatura

Meno sale, più gusto: consigli per insaporire i cibi in modo diverso

Il significato originario di marinare è mettere in acqua marina, ossia in salamoia. Col tempo, questa tecnica culinaria è passata ad altri ingredienti nei quali immergere i cibi.

Lo scopo però è lo stesso: rendere più morbidi, saporiti e conservabili gli alimenti.

Nei paesi a cultura mediterranea troviamo tante ricette di ortaggi e pesce marinate.

Gli alimenti da utilizzare per la marinatura

  • L’acido che serve: comunemente viene utilizzato il succo di limone rafforzato o sostituito da quello di altri agrumi come arancia o pompelmo. In alternativa, troviamo l’aceto o i prodotti fermentati come lo yogurt. La funzione principale dell’ingrediente acido è quello di intenerire gli alimenti da marinare, rendendoli più digeribili.
  • Olio per il gusto: il più utilizzato è l’olio extravergine d’oliva, ma danno buoni risultati anche gli oli profumati come quello di sesamo. Tuttavia, gli oli dal sapore neutro come quello di girasole possono essere consigliati nelle marinate particolarmente ricca di ingredienti saporiti o aromatici. L’importanza dell’olio è legata alla sua capacità di trattenere non solo il sapore naturale dell’alimento ma anche l’umidità di quest’ultimo.
  • Aromi e sapori: oltre al vasto repertorio di spezie, ed erbe, molto comuni sono aglio cipolla o elementi dolci come zucchero e miele, ma sono gradevoli anche alcune salse come quella di soia, il tabasco e diversi pesti.

La procedura corretta per la marinatura

Disponete gli ingredienti da marinare in uno strato poco alto in un contenitore di vetro o ceramica. Coprite con il coperchio con un foglio di pellicola e poi con un secondo di alluminio per impedire il passaggio della luce.

Conservate la marinata in frigorifero, riportando a temperatura ambiente prima del consumo

Quale errore non va fatto nella marinatura?

Marinare per eccesso, “perdendo” il prodotto: attenzione ai cibi molto delicati, come i filetti di piccole dimensioni, da non lasciare troppo ammollo.

La marinatura va dosata con eleganza…

Mirella

Ecco alcune ricette sfiziose del mio blog in cui viene usata la marinatura:

Cosce di pollo leccate

Agretti in marinata agrumata alle olive 

Limoni Fermentati

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Difese immunitarie: L’alimentazione che protegge

DifeseImmunitarie

Che cos’è la Nutraceutica

Benvenuti nel mondo della nutraceutica, combinazione delle parole nutrizione e farmaceutica. Ovvero la scienza che studia le proprietà degli alimenti vegetali in funzione protettiva della salute.

In pratica di come mangiando un giusto insieme di alimenti si possa solo stare meglio e potenziare le nostre difese immunitarie prevenendo disturbi e malattie. Spesso infatti i composti nutritivi e protettivi vengono smaltiti senza portare nessun sostanziale beneficio. La loro sorte può dipendere da tanti fattori inibenti o al contrario da tante combinazioni fortunate.

Il segreto, quindi, è quello di non affidarsi a una sola sostanza, ma di assorbire giornalmente gli alimenti e seguire una dieta equilibrata, al fine di massimizzare le azioni protettive di queste sostanze, rafforzando così le nostre difese interne.

Le verdure crude

I vegetali più efficaci nella prevenzione risultano essere le verdure crude. Fra le varie famiglie di ortaggi da segnalare sono le agliacee (aglio, cipolla, porro, scalogno), carote, vegetali a foglia verde (spinaci, crescione radicchio), crucifere (cavoli, broccoli, cavolfiori, broccoletti) e pomodori.

L’effetto protettivo di frutta e verdura può essere dovuto alla presenza di vitamine (in particolare le vitamine A, C ed E),  e minerali (in particolare Selenio, Rame e Zinco).

Sono composti antiossidanti la vitamina E, la vitamina C e il Licopene.

Tutti gli altri composti, polifenoli, flavonoidi ….non svolgono che una modesta azione antiossidante in vivo ma sono comunque fondamentali nella nostra alimentazione perché attivi nella regolazione dei processi metabolici che prevengono importanti patologie.

E’ la dieta nel suo insieme a funzionare: ogni sostanza potenzia l’effetto delle altre.

Per fare il pieno di questi nutrienti non basta mangiare tanta frutta e verdura, occorre assicurarsi che i processi con cui sono conservati, trattati, preparati, inclusa la cottura ne mantengono al massimo le proprietà.

Vitamina C

Meglio a crudo la vitamina C perché instabile, cioè si perde a contatto con l’acqua e con il calore. Pertanto è consigliabile mangiare crudi gli alimenti che la contengono. La cottura a vapore conserva nei vegetali meno del 50% di vitamina C.

L’unico metodo di cottura che conserva fino al 98% la vitamina C e la cottura sottovuoto, metodo molto efficace, ma ancora poco utilizzato a livello domestico.

Vitamina E

Attenzione a tempi e temperature di cottura, la vitamina E è più stabile al calore, cioè non si disperde il contatto con l’acqua perché è liposolubile. Gli oli e gli alimenti che ne sono ricchi (oli vegetali e frutta secca soprattutto), sottoposti a cottura, la conservano fino al 50%.

Licopene

Meglio cotto. La sua azione viene potenziata dalla cottura. Il grasso di cottura ne facilita l’assorbimento, e usando un olio ricco di vitamina E, la sua azione viene potenziata.

Un piatto “antiossidante”

La pasta con salsa al pomodoro, olive e peperoncino fresco contiene:

  • Vitamina C nel peperoncino fresco,
  • Licopene più attivo dopo la cottura del pomodoro,
  • Vitamina E delle olive.

Questione di combinazioni!

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Mousse al cioccolato con due ingredienti: cioccolato e acqua

mousseCioccolato

La mousse al cioccolato e acqua di Hervé This è la mousse più semplice per numero di ingredienti da ricordare che si potesse pensare. Anche conosciuta come Chocolate chantilly (o chantilly francese al cioccolato) è il risultato di uno studio chimico e di quella conosciuta come cucina molecolare.

Tutti ripetono che la presenza dell’acqua durante lo scioglimento del cioccolato ne condizionerebbe la qualità e il risultato, tanto da creare degli agglomerati grumosi.

Come si comporta la materia grassa

Hervé ha osservato che la materia grassa contenuta nelle barrette di cioccolato e la lecitina di soia fungono da emulsionanti e permettono, con un po’ di pazienza, di montare il cioccolato, esattamente come accade per la panna. Basterà quindi una volta sciolto in acqua, raffreddarlo e incorporare aria.

Mi sono armata di cioccolato con diverse percentuali di cacao e di pentolini…..

E’ vero!!! Il cioccolato monta con l’acqua!!!

E’ sufficiente seguire una semplice formula: moltiplicare la percentuale di grassi per il peso del cioccolato e dividerla per 34, cioè la quantità di grassi sufficiente per far diventare la mousse superspumosa.

Dosi e ingredienti per mousse al cioccolato

Alla fine, la dose che ho usato è questa:

–   200 gr di cioccolato fondente con una percentuale di grassi al 39%. Ne deriva la seguente formula: 39×200/34=229 g di acqua

Proviamo a vedere le cose quotidiane con un occhio diverso……

Guarda anche tra le ricette del blog Mousse al cioccolato

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E i biscotti?

biscotti

Se non hai tempo di fare i biscotti in casa e vuoi acquistare il dolce o dei cereali per la colazione, ci sono alcune importanti indicazioni da seguire.

biscotti

Come scegliere prodotti dolci confezionati

Se hai a cuore la tua salute, ti consiglio di osservare attentamente queste indicazioni:

1) Leggi la lista ingredienti

Scegli prodotti fatti con pochi ingredienti. I cibi che hanno una lista molto lunga di ingredienti,  in genere sono preparati con materie prime di scarsa qualità e hanno bisogno di additivi e aromi.

2) Osserva la tipologia di grasso contenuta

Scarta tutto ciò che ha fra gli ingredienti “grassi idrogenati” ma anche “grassi vegetali”, “grassi vegetali non idrogenati”.

Sono grassi di scarsa qualità nutrizionale.  

L’ideale sono quelli con olio extravergine, ma anche di girasole o di oliva.

3) Leggi la tabella nutrizionale

Osserva la tabella nutrizionale e scegli alimenti che hanno maggiore quantità di fibre e minore quantità di zuccheri semplici e grassi.

Si può considerare nei biscotti un contenuto equilibrato intorno al 25 g su 100 di zucchero semplice, e di grassi sui 12 g per 100.

Una porzione da 40 g di biscotti, conterrà quindi intorno ai 10 g di zucchero semplice e 5 grammi di grassi.

Alleniamoci

Vuoi una ricetta per dei biscotti leggeri da fare in casa? Guarda la ricetta cliccando su : Biscotti al Caffè

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